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Mangiare insieme

 

La storia della cultura alimentare viene studiata in diverse università di fama mondiale. Ancor’oggi un’importanza particolare viene attribuita alla nozione di Regione. L’Europa comprende culture alimentari molto diverse fra loro. Attualmente tuttavia sembra emergere una tendenza alimentare europea, grazie all’influsso delle raccomandazioni ufficiali per un’alimentazione sana (1). Gli sforzi delle Istituzioni Europee mirano in particolare a spiegare alla popolazione gli effetti degli acidi grassi, dello zucchero e del colesterolo.

La cultura alimentare vegetale permette di conseguire facilmente gli obiettivi delle autorità sanitarie. In particolare l’alimentazione vegetale è in grado di riunire la maggior parte delle culture dei diversi modi di nutrirsi europei in un unico pasto comune in grado di rispettare il principio della laicità.

  • ovo-lacto vegetariano (nessuna statistica ufficiale europea)
  • maomettani (13 milioni)
  • Indu (meno di 1 milione)
  • cristiani (402 milioni) di cui diversi durante la Quaresima seguono un’alimentazione vegetale
  • ebrei (meno di 1 milione), per coloro che accettano la preparazione dei pasti da parte di non ebrei.
  • rastafariani (nessuna statistica ufficiale europea)
  • jainisti (nessuna statistica ufficiale europea)
  • allergici al latte (2) (circa il 2-3 dei bambini e circa l’un percento degli adulti), allergici alle uova (2-3 percento dei bambini e degli adulti) allergici ai pesci o a frutti di mare (nessuna statistica ufficiale europe)
  • anemici da ipercolesterolemia
  • vegani (nessuna statistica ufficiale europea)

I cibi vegetali sono benefici anche per quelle persone che consumano normalmente prodotti animali Per milioni di persone, la possibilità di consumare cibi vegetali in esercizi pubblici di ristorazione (scuole, caffetterie, case di cura e per anziani, istituti di pena, ecc.) costituisce una facilitazione non indifferente (3). La possibilità di usufruire di una simile offerta esiste già in diversi paesi come la Gran Bretaga, il Belgio e, in proporzione minore, anche in Svizzera. Dietethics ha come scopo la promozione della diversità in quei paesi dell’Unione europea, che non applicano ancora il principio di uguaglianza negli esercizi di ristorazione collettiva, come ad esempio la Francia.

Mangiare assieme è importante per creare relazioni durevoli nella società.

Mangiare assieme significa spartire un cibo buono, salutare e rispettoso della libertà di coscienza.

Mangiare assieme non sfavorisce chi consuma regolarmente prodotti animali, al contrario. Preparare cibi vegetali equilibrati con prodotti locali e di stagione, costituisce nel contempo il modo migliore per ridurre l’impatto ecologico nel settore alimentare.

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1. Schmidhuber (J.) (FAO), Traill (W. B.) (Université de Reading au Royaume-Uni), « The Changing Structure of Diets in the European Union in relation to Healthy Eating Guidelines », dans Public Health Nutrition, vol. 9, n° 5, 2006, p. 584-595. Disponible ici : www.fao.org/fileadmin/templates/esa/Global_persepctives/Long_term_papers/JSBT_diets.pdf.

2. « Opinion of the Scientific Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies on a Request from the Commission relating to the Evaluation of Allergenic Foods for Labelling Purposes », dans The EFSA Journal, vol. 2, n° 3, 2004, p. 1-197. Disponible ici : www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/doc/32.pdf.

3. Il est difficile de chiffrer les populations listées à l’échelle de l’Union européenne car l’un de ses plus grands pays, la France, interdit à son gouvernement de collecter des statistiques sur l’appartenance religieuse de ses ressortissants (séparation des Églises et de l’État). L’enquête française la plus vaste reflète l’état de croyance des populations (Trajectoires et origines. Enquête sur la diversité des populations en France, dont les premiers résultats datent d’octobre 2010 et sont disponibles ici : www.ined.fr/fichier/t_telechargement/45660/telechargement_fichier_fr_dt168.13janvier11.pdf). De ce point de vue, les données de la CIA sont probablement moins précises mais leur approche internationale est plus pertinente pour représenter les cultures alimentaires qui composent la diversité européenne actuelle. De plus, l’harmonisation des données nous a semblé être un facteur important. Enfin, ce regard est extérieur à l’Union européenne. C’est pourquoi nous avons préféré choisir une seule et même source pour présenter des données générales sur l’Union européenne.

4. Plusieurs villes de Belgique (dont Gand) ont adopté des mesures favorisant l’ovo-lacto-végétarisme. L’Office fédéral de la santé publique suisse conduit des projets pour des Standards de qualité pour une restauration collective promouvant la santé attestant de la volonté qu’un menu ovo-lacto-végétarien soit proposé quotidiennement dans la restauration collective. Toutefois, ces dispositifs ne sont pas aussi avancés que ceux que l’on trouve au Royaume-Uni, où des options végétales équilibrées sont proposées dans les hôpitaux ou les écoles.